Da oggi potete chiamare don Antonio Loffredo, parroco della meravigliosa Basilica di Santa Maria della Sanità, architetto. Il sacerdote che guida la comunità del rione Sanità è stato insignito della laurea honoris in Architettura, alla Federico II.
Don Antonio ha raccolto il testimone nel ventre molle della città da un altro sacerdote Don Giuseppe Rassello, uomo di grande cultura che cominciò nell’immediato dopo sisma un grande lavoro di recupero e valorizzazione del patrimonio storico-monumentale del rione e di accompagnamento dei giovani contro la droga con la comunità ‘Crescere insieme’.
Don Loffredo non ha mai spesso di crederci. Se adesso il rione Sanità è ammirato e studiato come modello di sviluppo economico e sociale parte del merito proprio di un certo tipo di chiesa.
“Il mio vescovo, Corrado Ursi, credette in me quando io avevo paura del futuro. Oggi gli dedico questa laurea honoris causa”. Esordisce così padre Antonio quando prende emozionato la parola per la lectio magistralis che chiude la cerimonia per la sua laurea honoris causa in Architettura, alla Federico II.
Una lezione appassionata incentrata sul suo rione: “Alla Sanità per vivere si fa la guerra con la vita, ma finalmente in molti, stanno rinunciando al disfattismo”.
“Se oggi il Rione Sanità si conosce non solo per la cronaca e si avverte nella comunità locale una effervescente vitalità e una possibilità di crescita e riscatto, è grazie a un cammino lungo e faticoso” ha aggiunto.
“In questi anni, dall’esperienza del rione Sanità, abbiamo imparato che bisogna assumersi la responsabilità – ha concluso – perché in certi posti, ci sono urgenze e priorità che non possono più attendere”.