Sembra che ci sia una vera questione politico/psichiatrica nel PD. Il gruppo industriale Stellantis ha ‘concesso’ un anno di proroga della commessa Trasnova e sulle bacheche social di molti esponenti del Partito Democratico, come i funghi, sono comparsi post di tripudio per la grande vittoria di aver difeso il lavoro. Capisco l’entusiasmo ma l’autoattribuirsi di aver determinato il successo della trattativa, mi appare preoccupante nel senso che molti dirigenti del partito democratico mostrano poca lucidità nell’interpretare la realtà.
Una propaganda miope, offensiva e condotta sulla pelle degli operai e delle maestranze. Questi ultimi sono i veri protagonisti, insieme al sindacato e agli autonomi, dello stop per un tempo di 12 mesi della procedura dei licenziamenti. I dirigenti del Pd – qualche giorno fa – dopo aver inondato di comunicati stampa le redazioni, si sono presentati davanti ai cancelli della fabbrica di Pomigliano per esprimere la propria solidarietà. Solite foto, selfie e dichiarazioni a favore di telecamera. È il marcare il cartellino per il sentiment elettorale, una sorta di armocromista – diciamo così – per creare concordanza d’intenti così da intercettare nuovi simpatizzanti e rinforzare chi già è dedito. Chiacchiere e ancora chiacchiere : “Faremo’, ‘Vogliamo che il governo’…, ‘abbiamo chiesto’…, ‘proponiamo..’, ‘diciamo al governo bla bla…’”.
Si balla sull’orlo di un precipizio. Il titolo Stellantis in Borsa ha perso il 9,3% e in pochi mesi la quotazione è scesa di circa il 50%. La crisi è nera, la situazione potrebbe diventare ancora più drammatica di quella che già è. Non è un caso se proprio presso la sede di Stellantis a Pomigliano, sono scattati i primi picchetti di protesta. La Trasnova, una fabbrica dell’indotto, che movimenta le vetture Fiat Panda e Alfa Romeo Tonale ha rischiato e rischia dopo più 25 anni di chiudere definitivamente i propri cancelli. Se non accadrà nulla sotto il cielo delle politiche industriali nazionali ed europee tra 12 mesi nuove lettere di licenziamento collettivo saranno rispedite ai destinatari.
L’Italia produce e vende sempre meno automobili, quote di mercato ormai perdute. In pratica economicamente non sta in piedi. La valanga prima o poi rischia di franare anche su altre aziende come Logitech e Tecnoservice impegnate nelle altre fabbriche italiane di Stellantis ubicate a Cassino, Melfi e Mirafiori. C’è un dato incontrovertibile: l’inadeguatezza, l’improvvisazione e la propaganda a manetta di una classe politica narcisistica, immatura e lontana dalla realtà e dai problemi della classe operaia. Le maggiori responsabilità le ha il Partito Democratico.
Lo stesso che in Europa, tranne gli indipendenti Cecilia Strada e Marco Tarquini, senza batter ciglio vota con le Destre Destre e dice ‘si’ alle direttive guerrafondaie e del riarmo. Sono gli stessi che erano al Governo con Letta, Renzi, Gentiloni e presenti, pur avendo perso le elezioni, nel Governo Conte 2 e Draghi. Chiusi nei palazzi del potere non si sono accorti che il gruppo industriale Stellantis pur incassando parte del fondo pubblico per l’automotive, usufruendo della rottamazione e ottenendo un mutuo miliardario a tasso di amicizia con garanzie statali delocalizzava buona parte della produzione all’estero (Polonia, Serbia, Marocco, Brasile, Repubblica Ceca) spostando anche la sede legale e operativa.
La sinistra, in questi anni, non è stata in grado di governare i processi avallando un sistema finanziario speculativo da turbo capitalismo. Anzi ha sposato questo paradigma cinico e spietato. Non ha fatto nulla per contrastarlo, sicuramente la Lega di Umberto Bossi in quegli anni era più proletaria di pezzi della sinistra italiana. Pensate solo ai danni ancora presenti della stagione del renzismo, molti di quei dirigenti ‘signor si’ come bandiere ora sventolano con il vento di Elly Schlein.
Nessun ‘sinistrato’ con atti di Governo concreti ha ad esempio impedito a John Elkann & C di incassare denaro pubblico e delocalizzare le aziende all’estero. Dite qualcosa di sinistra…anche solo qualcosa… Troppo comodo presentarsi nei tg, nei talk con i volti contriti e schierarsi con i lavoratori oppure scrivere post di vittoria di aver difeso il lavoro…
Nel Pd c’è una questione psichiatrica.