È cominciata la demolizione della casa abusiva di via Calosirto a Forio d’Ischia, rinviata lo scorso 15 marzo per il possibile contagio da covid 19 della moglie del proprietario.
Ieri mattina alla signora Buono era stato effettuato il secondo tampone il cui esito negativo è stato comunicato oggiavviando l’iter della demolizione della casa su cui pendeva da anni l’ordinanza di abbattimento nonostante la richiesta di condono presentata nel 2003.
In extremis stamane i legali dei proprietari hanno chiesto l’autodemolizione dell’immobile, che avrebbe permesso di restare altre 2 settimane in casa e di risparmiare sugli ingenti costi dell’abbattimento che dovranno sostenere e che ammontano a 100 mila euro, richiesta che è stata rigettata dal giudice.
Nella zona della abitazione da abbattere è stato organizzato un massiccio spiegamento delle forze dell’ordine con oltre 50 uomini tra cui numerosi agenti della Polizia di Stato giunti dalla terraferma.
Verso le 14.30 sono state interrotte le forniture di acqua ed energia elettrica e poco dopo gli operai della ditta incaricata della demolizione hanno inferto le prime picconate a Casa Luisa.
Per scongiurare l’abbattimento della casa di via Calosirto erano arrivati nei giorni scorsi l’appello di monsignor Lagnese, reggente della diocesi di Ischia, che aveva scritto al procuratore generale di Napoli per chiedere la sospensione del provvedimento e quello bipartisan del Consiglio regionale della Campania al premier Draghi per ottenere lo stop agli abbattimenti sino alla fine della emergenza covid.