Cinque dipinti di Raffaello e della sua bottega, e un quadro di Giulio Romano della collezione del Museo e Real Bosco di Capodimonte sono al centro di una importante campagna di indagini diagnostiche nell’ambito di una collaborazione scientifica del Museo con l’Istituto di Scienze del patrimonio culturale del Cnr, i Laboratori nazionali del Sud dell’Ifn di Catania e con l’Istituto di Scienze e tecnologie chimiche sempre del Cnr.

In questi giorni nei laboratori di restauro e nel museo si sta procedendo a studiare con misure non-invasive di imaging Maa-Xrf a scansione e iperspettrale Vis in riflettanza ed emissione Eterno e Vergine (Raffaello e Evangelista di Piandimeleto), Ritratto del cardinale Alessandro Farnese (Raffaello), Madonna con Bambino (copia della Madonna Bridgewater da Raffaello), Madonna del velo (da Raffaello), Madonna del passeggio (da Raffaello), e Madonna della gatta (Giulio Romano).
La campagna di misure non-invasive, coordinate da Ispc-Cnr, e’ parte di un programma di collaborazione piu’ ampio che include il Dipartimento di Lettere e Beni Culturali dell’Universita’ della Campania Vanvitelli e il Laboratoire d’arche’ologue mole’culaire et structurale di Parigi per lo studio dei dipinti di Raffaello e bottega, i cui risultati verranno presentati nel prossimo mese di giugno in un convegno internazionale e in una mostra che si terranno proprio a Capodimonte.

La mostra si propone di valorizzare il patrimonio raffaellesco del museo, piu’ ricco e variato di quanto si sia soliti pensare, e di offrire al pubblico le novita’ emerse dalla campagna di indagini diagnostiche condotte , che permetteranno un approccio originale sia alle opere d’arte, viste nel loro farsi sia al lavoro della bottega dell’artista e a quelle dei sui seguaci, mettendo in luce il complesso lavoro che sta dietro la creazione di originali, multipli, copie, derivazioni.

Il Museo e Real Bosco di Capodimonte conserva infatti alcune opere autografe di grande rilevanza, che permettono di esemplificare i momenti principali della carriera dell’artista (Pala di San Nicola da Tolentino, 1501; Ritratto di Alessandro Farnese, 1511 circa; Mose’ e il roveto ardente, 1514; Madonna del Divino Amore, 1516-18) e del suo piu’ immediato seguito (Madonna della Gatta 1518-1520 circa?).
Lo stesso museo conserva pero’ anche una serie di copie, derivazioni, multipli, alcune delle quali forse elaborate nella bottega stessa dell’artista (Madonna del Passeggio), altre per mano di artisti di prima grandezza per committenti importanti (Andrea del Sarto), o forse per esercitazione (Daniele da Volterra), altre invece da piu’ meccanici copisti (Madonna Bridgewater), che permettono di esplorare ad ampio raggio questo tipo di produzione, che costituiva larga parte dell’opera delle botteghe del Cinque e del Seicento e che oggi forma una parte enorme, anche se spesso trascurata, del nostro patrimonio artistico.