Arriva il peggio per gli operai della Meridbulloni di Castellammare di Stabia, accampati nelle tende stanno trascorrendo al freddo e alla neve il presidio giunto all’ottavo giorno per difendere la loro fabbrica.
La Meridbulloni è destinata ad essere delocalizzazione in Brianza, programmata dalla famiglia Fontana, proprietaria dell’azienda.
”Ci alterniamo a gruppi di 30 e di 20 – spiegano – davanti ai cancelli che sono stati chiusi il 18 dicembre, per evitare che portino via i macchinari”.
La città intera e altre fabbriche della Campania si stanno stringendo intorno agli 81 operai della fabbrica di bulloni per auto, ai quali la notizia della chiusura del sito produttivo è giunta a cose fatte.
”Hanno cambiato anche la società della vigilanza privata, anche questa arriva dalla Brianza – raccontano un operaio – io che ho chiuso la fabbrica nell’ultimo turno di lavoro, li ho visti spuntare all’improvviso e mi davano fretta perché mi allontanassi quanto prima dal reparto, per chiudere definitivamente i cancelli”.
Agli operai non mancano le visite di rappresentanti politici locali di tutti i partiti, dal Movimento 5 Stelle, al Pd, Italia Viva, Lega Nord, Leu, Fratelli d’Italia.
”Ci ha fatto visita il sindaco, Gaetano Cimmino, il Vescovo, monsignor Francesco Alfano, è venuto il parroco don Gennaro Giordano, poi associazioni…” raccontano gli operai, che però non nascondono di avere atteso finora il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
”Lui è più sanguigno, è l’unico che riuscirebbe a fare sentire la nostra voce con la forza che occorre” spiegano. E oggi passeranno un nuovo giorno in presidio all’addiaccio.