La scoperta del Crocifisso attribuito a Donatello risale al gennaio 2012. Il restauro è stato avviato alla fine del 2014, finanziato con fondi della Soprintendenza speciale per il polo museale fiorentino e per la città di Firenze.
Grazie alla volontà congiunta di due figure molto attive a Legnaia in quegli anni, il parroco don Moreno Bucalossi, e Anna Bisceglia, funzionaria storica dell’arte della Soprintendenza, la chiesa ‘vecchia’ di Legnaia aveva visto una serie di importanti interventi di restauro su alcuni dei dipinti conservati al suo interno.
Pochi anni prima l’Oratorio di Sant’Aurelio, grazie ad un parrocchiano benefattore, era stato completamente restaurato (tanto nei suoi beni mobili, che nelle superfici affrescate) restituendo a questo piccolo gioiello tutta l’originaria di grazia settecentesca.
Il restauro del Crocifisso ligneo conservato nell’anti-cappella dell’Oratorio diventava dunque il giusto coronamento di un’importante campagna di interventi conservativi a Legnaia.
Gelosamente conservato in un ambiente adatto alla riflessione spirituale e alla preghiera; ma per converso, una scultura antica rimasta nell’ombra, estranea ai circuiti turistici che attraversano il centro fiorentino, poco nota anche fra chi, per passione o per studio, si occupa di beni storico-artistici.
Un anonimato che del resto accomuna molte suppellettili di altissima qualità ancora custodite nelle chiese dell’hinterland metropolitano, poste in aree di recente urbanizzazione, certamente periferiche rispetto ad un ‘centro’ quale quello fiorentino, eppure capaci di riservare inaspettate e straordinarie sorprese.