A pochi passi dal civico 33 di Piazza Bovio stamane la comunità ebraica di Napoli e la Federazione Italia-Israele hanno ricordato le vittime delle famiglie napoletane che il 30 gennaio di 76 anni fa furono deportate ad Auschwitz.
L’attrice Cristina Donadio accompagnata dal violino di Angela Yael Amato ha letto alcuni passi estrapolati dal volume di Nico Pirozzi “Traditi – Una storia della Shoah napoletana” che ricordavano prorio la storia tragica di Amedeo Procaccia, Iole Benedetti, Elda Procaccia, Loris e Luciana Pacifici, Sergio Oreste Molco, Milena Modigliani, Aldo e Paolo Procaccia, vittime dell’odio e della violenza razziale.
Ad affollare la piazza i piccoli alunni delle scuol napoletane, studenti, artisti, ma anche ordini professionali, sindacati, partigiani, società civile, associazioni, tutti uniti, insieme nello stesso luogo in cui ad inizio gennaio furosono state installate le pietre d’inciampo in memoria delle vittime partenopee dell’Olocausto.
Non è tempo di polemiche, l’importante che oggi alla commemorazione c’era i massimi rappresentanti della comunità ebraica. “Sarebbe stato più bello ricordare tutti insieme. Abbiamo già chiarito i motivi della nostra scelta attraverso una lettera aperta” spiega il presidente della comunità, Lydia Schapirer.
Si difende il diritto all’esistenza dello Stato d’Israele come ha ribadito l’ambasciatore di Israele in Italia, Dror Eydar, in un messaggio letto da Giuseppe Crimaldi, presidente della nazionale della Federazione Italia-Israele Giuseppe Crimaldi.
“Ancora oggi l’antisemitismo torna a serpeggiare nel cuore dell’Europa, e nel resto del mondo, spesso mal camuffato sotto le nuove spoglie dell’antisionismo”.
A moderare l’evento Daniele Coppin, assessore alla comunicazione della Comunità ebraica di Napoli, interventi anche di Sandro Temin, consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Miriam Rebhun, presidente della sezione di Napoli Adei-Wizo.
Nel corso della commemorazione è intervenuto il giornalista e saggista Nico Pirozzi, Ugo Foà , testimone degli eventi e Irio Milla, nipote di Luciana Pacifici. Il Maskil Ariel Finzi, rabbino della comunità di Napoli, ha letto poi una preghiera composta da Rav Samuel Hirsch Margulies (1858-1922) accompagnato dalle note del violino di Angela Yael Amato, intonerà il “Kaddish”.
La solennità dell’evento è stata sottolineata dal suono dello Shofar. La seconda parte dell’iniziativa si è spostata in via Luciana Pacifici dove è stata commemorata la più piccola delle vittime napoletane della Shoah con Nico Pirozzi e Nino Daniele già assessore alla Cultura del Comune di Napoli, promotore dell’iniziativa del cambio del nome di via Gaetano Azzariti in via Luciana Pacifici.