Un gruppo organizzato, affiatato. Appostati nel centro storico di Napoli in un servizio preliminare di osservazione attenta delle potenziali vittime da ripulire. Giunge un turista facoltoso.
Si accorgono che è proprio il tipo che aspettavano. Meglio scippare un oggetto di valore consistente. Prima sopralluoghi veloci con due della banda in sella allo scooter mentre altri due complici non perdevano di vista la vittima prescelta.
E’ il 12 luglio, Napoli è invasa di turisti. Scatta la trappola. È un attimo. Un giovane che indossa un casco si avvicina alla vittima senza destare sospetti e all’improvviso con un gesto convinto e fulmineo strappa un prezioso orologio dal polso dell’uomo. Il valore è di 100mila euro.
Le indagini scattano immediate. Il turista riesce a descrivere i suoi aggressori: un racconto preciso, dettagliato. Proprio attraverso il ricordo vivo della vittima comincia il lavoro serrato delle forze dell’ordine.
La svolta già nelle ore successive, scatta il primo fermo. Si tratta di 28enne, guarda caso, con precedenti specifici mentre ad agosto è stata eseguita la misura cautelare nei confronti di un 38enne e di un 39enne.
Il quarto componente, un 35enne resosi irreperibile, è stato rintracciato e catturato ad Amsterdam grazie all’emissione di un mandato d’arresto europeo.
Quattro brutti ceffi, la vera vergogna di Napoli. Bravi gli agenti della polizia, efficiente la Procura di Napoli e soprattutto il turista che ha denunciato senza se e senza ma.
Pier Paolo Milanese