Quattordici colpi esplosi contro una abitazione di un edificio, in via Villa Bisignano a Barra. Si spara dove si coglie, coglie.
Pare che nell’appartamento viva una persona incensurata e non c’entra nulla con la criminalità. La scientifica ha recuperato quatttordici bossoli calibro 9.
La tensione è forte nel triangolo delle Bermude di San Giovanni, Barra e Ponticelli, periferia Est di Napoli. Fiammate di violenza forse legate a doppia mandata con le scarcerazione di questi giorni.
È prima toccato ad alcuni affiliati al clan Cuccaro (sono scaduti i termini) poi la clamorosa assoluzione dei fratelli Casella di Ponticelli, liberati perchè le intercettazioni ambientali usate per le indagini e quindi per gli arresti non erano state autorizzate.
Giuseppe, Eduardo e Vincenzo, ritenuti dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli ai vertici del gruppo omonimo attivo nel quartiere Ponticelli sono tornati liberi.
Fuochi d’artificio e cantani al Rione Luzzatti a Ponticelli per festeggiare l’evento. Secondo gli investigatori i tre sarebbero responsabili dell’omicidio di un pusher e, nelle intercettazioni ambientali raccolte, impartivano ordini di ogni tipo, distribuzione di soldi agli affiliati ed emergeva l’attività di confezionamento della droga.
La scarcerazione inaspettata potrebbe aiutare i Casella ad approfittare del vuoto di potere degli clan di Ponticelli e lanciarsi nela coqnuista del territorio. Non aspirare ad emulare la potenza del clan Sarno ma avere un forte potere cotrattuale criminale.
Scarcerazione rocambolesca, il pm aveva richiesto le autorizzazioni per intercettare al telefono, in casa e nelle auto dei sospettati, ottenendo però l’autorizzazione solo per le intercettazioni telefoniche.
Gli elementi significativi e di prova giungevano proprio dalle conversazioni ambientali le quali senza la copertura autorizzative non possono essere adoperate come fonte di prova.
Un difetto di procedura grave di cui legittimamente si sono avvalsi gli avvocati dei 14 presunti affiliati al clan, che hanno ottenuto l’assoluzione dei loro assistiti per non aver commesso il fatto.
Uno svarione pesante per gli uffici della Procura della Repubblica di Napoli considerati nella lotta ai clan tra i più efficienti ed esperti d’Italia.
Genny Attira