Non c’è da cantare vittoria però il dato è significativo, importante e occorre rifletterci sopra. Per la prima volta c’è un calo importante delle diagnosi di tumore: 2mila casi in meno nel 2019.
Complessivamente le neoplasie sono 371mila, una diminuzione rispetto al 2018, anno in cui si erano invece registrate 4mila nuove diagnosi in più sul 2017.
Congiuntamente diminuisce anche la mortalità, grazie ai programmi di prevenzione e al miglioramento delle terapie.
Il dato è stato registrato dall’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) nel rapporto ‘I numeri del cancro 2019’, presentata al ministero della Salute.
Ci sono fattori che agiscono in senso “protettivo” come abitudini alimentari, vita riproduttiva, minore esposizione a fattori di rischio ambientale.
Al Sud, tuttavia, la minore adesione agli screening oncologici non ha fatto rilevare quei benefici effetti della diagnosi precoce che si registrano al Nord.
Nel genere femminile, inoltre, la sopravvivenza per tutti i tumori è più alta di quella degli uomini: questo vantaggio di genere può essere associato alla diversa diffusione di screening specifici (mammella e utero) e alla maggior propensione delle donne ad aderire ai programmi di prevenzione e screening rispetto invece agli uomini- un esempio è il cacro alla prostata.