Questione di giorni forse settimane e sui furbetti dello streaming calerà la tagliola. Nel mirino della Guardia di finanza sono finiti circa 6mila utenti che collegandosi a server abusivi potevano vedere tutti i programmi, partite di calcio e sport in generale indiretta sborsando un corrispettivo al ‘sistema illegale’ una sorta di abbonamento. I baschi verdi seguendo alcune piste investigative hanno individuato a Napoli una centrale Iptv operativa dal giugno 2020 a maggio 2024.
Quattro anni di programmi, dirette, esclusive trasmessi illegalmente sul web e sui social network. Il ‘sistema’ napoletano era riuscita ad accaparrarsi il 40% dello share illegale presente nel nostro Paese. In manette è finito Cristian F., 23 anni, originario di Marianella. Il giovane è accusato anche di aver diffuso materiale pedopornografico. I militari del nucleo di Polizia economico-finanziaria di Napoli, non scherzano.
A rischiare sono i clienti della piattaforma abusiva nei prossimi giorni saranno notificate sanzioni comprese tra i 150 e 5mila euro. Complessivamente nel corso dell’indagine condotta dalla guardia di finanza sono stati identificati 46 siti web: di cui 19 già inibiti nel corso delle indagini, altri 27 oggi, sempre riconducibili all’operatore Iptv Italia Tv, tra cui anche il sito madre che, mediante un complesso sistema di reindirizzamento, portava gli utenti a un nuovo indirizzo web quando la pagina originale non era più esistente in rete.
I finanzieri hanno sequestrato una sala server abusiva e moderni apparati informatici in grado di generare valute virtuali insieme con sostanza stupefacente derivata dalla cannabis che il principale indagato produceva in una serra indoor (attrezzata con sistema di irrigazione, luci e termostato) allestita nella centrale della Iptv.