Sono saliti a quota 26 dall’inizio dell’anno i pedoni uccisi a Napoli da auto e moto. Dossi, dissuasori, attraversamenti, bande sonore sembrano non impedire gli incidenti spesso provocati dall’alta velocità e dall’uso di alcol e droghe. Troppa indisciplina, guida spericolata e senso d’impunità. I controlli sono pari a zero.
Sul banco degli imputati c’è la polizia municipale di Napoli che non riesce a mettere in campo azioni di prevenzione con controlli più minuziosi e capillari. L’ultima vittima è un 75enne originario di Bari ma residente in Francia che insieme alla moglie e alla nipote si trova in corso Amedeo di Savoia. Percorreva l’arteria stradale che collega la zona di Capodimonte con quella del Museo per raggiungere l’albergo dove alloggiava quando mentre era in procinto di attraversa sulle strisce pedonali è stato travolto da un Honda SH300.
È stato investito sabato sera intorno alle 21.30 da uno scooter guidato da un 21enne. La vittima, forse accortosi all’ultimo del sopravvenire dello scooter, ha protetto con il suo corpo quello della nipote riuscendo a tenerla al riparo dall’impatto che si è rivelato fatale per lui. Il 75enne è stato trasportato d’urgenza dai sanitari del 118 all’ospedale Cardarelli. I medici, vista anche la gravità delle ferite, si sono riservati la prognosi ma domenica mattina c’è stato il decesso.
Sul luogo dell’incidente sono intervenuti gli agenti della Polizia locale di Napoli, Unità Infortunistica stradale, che hanno svolto i rilievi tecnici. Il conducente del motorino, al quale è stata ritirata la patente, è stato sottoposto ad alcol e narcotest. L’Honda SH300, è stato sequestrato.