Una celebrazione nel Duomo di Napoli. È la prima volta di don Mimmo Battaglia da cardinale, un’occasione per ringraziare i napoletani per la vicinanza speciale nei giorni che lo hanno visto creato al cospetto di Papa Francesco. È stato proprio il numero uno del Vaticano a volere la ‘promozione’ di don Mimmo Battaglia.
Tanta emozione nella Cattedrale di Napoli ma anche la semplicità: “Io sono e resto don Mimmo”. Nel corso dell’omelia in un Duomo gremito don Battaglia parla del Sud e dell’importanza di essere sempre comunità.
“Mattone dopo mattone occorre costruire una società più giusta ed equa, dove nessuno sia lasciato indietro, è possibile farlo solo partendo dal Sud. Camminiamo insieme. Tutti. Senza distinzione di fede, di idea politica, di appartenenza sociale”.
E sottolinea un tema sempre caro al neo cardinale: “Il nostro Sud non è zavorra o peso morto, ma luogo della gestazione di una rinascita per l’intero Paese, per l’intero mondo. Non lasciamoci prendere dai luoghi comuni. Rovesciamoli insieme”.
“Il Sud è più di una direzione geografica – spiega – è il luogo simbolico dell’umanità ferita, dove il grido dei poveri e il lamento degli ultimi salgono fino a Dio. È il crocevia di chi è stato dimenticato, oppresso, escluso dalla tavola comune. Vedete, fin da quando il Papa ha annunciato la mia nomina cardinalizia, ho avuto la consapevolezza che questa scelta non riguardava solo la mia persona ma il Sud, il Sud di cui Napoli è espressione, anche grazie ai tanti vincoli di solidarietà e fratellanza che la legano ai tanti sud del mondo”.
Una celebrazione preceduta dai saluti istituzionali del sindaco di Napoli e presidente nazionale di Anci, Gaetano Manfredi, del prefetto di Napoli Michele di Bari e dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca.