C’è una svolta nell’omicidio Angelo Vassallo, sindaco-pescatore di Pollica-Acciaroli ammazzato con 7 colpi di pistola il 5 settembre del 2010. Dopo 14 anni sono state arrestate quattro persone con l’accusa di concorso nell’omicidio di Vassallo. A finire in manette il colonnello dei carabinieri Fabio Cagnazzo, in passato in servizio a Salerno; l’ex carabiniere Lazzaro Cioffi, condannato per traffico di droga; Romolo Ridosso, ritenuto legato a un clan omonimo che opera a Scafati; e Giuseppe Cipriano, titolare di una sala cinematografica sempre a Scafati.
L’inchiesta è della Procura di Salerno, guidata dal procuratore Giuseppe Borrelli e dall’aggiunto Luigi Alberto Cannavale. I due militari dell’Arma avrebbero avuto un ruolo chiave nel depistare le indagini immediatamente e dopo l’omicidio. Fabio Cagnazzo pare che per un breve periodo avesse avuto una relazione con la figlia di Vassallo, Giusy. Cioffi, invece, era finito in carcere nell’aprile del 2018 per traffico di stupefacenti aggravato dalle finalità mafiose.
I due militari si conoscevano bene da tempo, perché avevano lavorato insieme al nucleo operativo di Castello di Cisterna: Cagnazzo lo dirigeva e Cioffi era il suo braccio destro. Il sindaco pescatore si era accorto che proprio la località del cilentano era divenuta luogo di traffico e spaccio di droga, soprattutto d’estate, nella zona della movida. Il primo cittadino scendeva direttamente lui in strada a litigare con i pusher riforniti in particolare di dosi di cocaina smerciato da Ridosso e la sua organizzazione.
Non nascondeva l’insofferenza per l’atteggiamento delle forze dell’ordine non molto attivo nel controllo del territorio in particolare si era lamentato più volte con la locale Stazione dei Carabinieri chiedendo interventi risolutivi per il diffondersi del commercio e del consumo degli stupefacenti.
Intanto, in una nota la fondazione che porta il nome di Angelo Vassallo commenta: “La nostra determinazione è stata ripagata dall’incontro con il procuratore Giuseppe Borrelli, che ha creduto in questo filone di indagine, portandoci finalmente alle prime svolte concrete in una vicenda drammatica che ha segnato la nostra famiglia e tutto il Cilento,” dichiarano Dario e Massimo Vassallo. “Siamo solo alle battute iniziali di una tragedia che ha sconvolto il territorio e per la quale chiediamo giustizia piena”.
A fronte di queste novità, la Fondazione chiede ufficialmente al Ministro dell’Interno di disporre un’ispezione urgente presso il Comune di Pollica. “L’omicidio di Angelo Vassallo non si è fermato il 5 settembre 2010: i danni morali e materiali alla comunità e alla nostra terra continuano a distanza di 14 anni, due mesi e due giorni,” proseguono Dario e Massimo Vassallo. “In questo giorno importante, chiediamo allo Stato di fare piena luce, non solo sull’omicidio, ma anche sulle gestioni amministrative che hanno inciso profondamente sul Comune di Pollica e sul Cilento”.
In linea con questa richiesta, la Fondazione annuncia che il proprio impegno proseguirà, insieme alla commissione d’indagine per il “Sistema Cilento e l’omicidio di Angelo Vassallo”, promossa dal senatore Antonio Iannone e dal deputato Pino Bicchielli.