Una processione funebre davanti Palazzo San Giacomo con esposizione di una bara con dentro i taralli con il pepe. La protesta, un po’ macabra’, è dei gestori di chioschi di via Caracciolo che ad inizio estate si sono visti notificare i sequestri delle proprie attività commerciali.
Ormai da 5 mesi molte famiglie che vivevano con i proventi della vendita di bibite, taralli e gelati sono letteralmente finiti in mezzo alla strada. La querelle è vecchia ed è un vero e proprio pasticcio amministrativo.
Quelle attività erano mobili nel tempo si sono trasformate in fisse, in alcuni casi erano saldate direttamente alle balaustre in metallo di Mergellina e in altri casi avevano scarichi abusivi e prelievo dell’energia elettrica a nero.
I manifestanti si sono anche incatenati le mani scandendo slogan e denunciando che “abbiamo pagato regolarmente le tassi al Comune di Napoli – spiega un portavoce – all’improvviso per l’amministrazione siamo invece degli abusivi e illegali”.