Una chiesa medievale al centro storico di Napoli saccheggiata dei suoi preziosissimi reperti da tombaroli professionisti. Antiche opere da immettere sul mercato illegale dei collezionisti. Un giro d’affari a tanti zeri che spesso vede muoversi anche gruppi criminali.
L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto Pierpaolo Filippelli ed ha portato al al blitz del personale del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Napoli che ha posto sotto sequestro 453 reperti archeologici integri di epoca romana e posto i sigilli a numerosi ambienti sotterranei dell’ antica struttura religiosa.
Un imprenditore utilizzando dei locali terranei di proprietà collocati nel centro storico di Napoli avrebbe fatto eseguire una serie di scavi sotterranei clandestini allo scopo di individuare e trarre profitto da realtà archeologiche nel sottosuolo.
Nel corso delle attività investigative, che (nel solco dei protocolli di intesa stipulati tra la Soprintendenza e la Procura) si sono avvalse delle competenze e del concreto contributo tecnico e operativo della Soprintendenza Archeologica alle Belle Arti e Paesaggio per il Comune di Napoli, sono stati ispezionati numerosi locali di proprietà dell’imprenditore nel centro storico di Napoli, sottoponendo a sequestro anche altri cunicoli sotterranei oggetto di scavi clandestini, pertinenti alle fondamenta di un palazzo settecentesco vincolato quale bene culturale di particolare interesse storico-artistico.