Seconda settimana di agosto, anticiclone africano, temperature record, allerta meteo in decine di città del centro sud, in questo scenario incandescente il Comune di Napoli rimanda ancora ogni decisione riguardante il libero accesso alle spiagge libere, nonostante il pronunciamento dei giudici del TAR che con due Ordinanze emesse il 30 luglio impone (al Comune di Napoli e all’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno centrale) di rimuovere gli ostacoli burocratici creati dal numero chiuso, dalle prenotazioni obbligatorie e dal divieto di accesso per i minori non accompagnati.
Mentre in molte altre città europee e in alcune italiane i sindaci hanno aperto le piscine pubbliche gratuitamente e imposto prezzi ridotti in quelle private per consentire ai loro cittadini di avere un momento di refrigerio, il sindaco e la giunta napoletana traccheggiano.
Ricordiamo che tra le responsabilità dei sindaci c’è anche quella di tutelare la salute pubblica, quindi Manfredi ha tutti gli strumenti per deliberare immediatamente (alla luce dell’emergenza climatica) e rimuovere tutti i vincoli che limitano gli accessi al mare e accogliere così tutti i rilievi segnalati dai giudici che hanno reputato tali impedimenti penalizzanti ed iniqui soprattutto per le fasce deboli della popolazione napoletana.
I Comitati di Mare libero, gratuito e pulito di Napoli che da ben tre anni denunciano l’incostituzionalità e le ingiustizie create dalle regole discriminanti emesse dalle autorità competenti, hanno più volte sollecitato e richiesto di ampliare l’offerta di spiagge libere anche con proposte che possono essere realizzate nell’immediato come ad esempio l’apertura del varco della spiaggia pubblica di Riva Fiorita e l’applicazione delle servitù di passaggio per tutte le discese a mare esistenti, che negli ultimi decenni sono state privatizzate da condomini e ville con modalità non proprio legittime.
Inoltre, se la Giunta continua a motivare che non ha risorse disponibili per garantire la manutenzione, pulizia e sicurezza delle spiagge libere, gli suggeriamo di utilizzare i progetti PUC con i percettori di reddito o figure come gli APU già formate dallo stesso Comune di Napoli durante la precedente amministrazione.
Infine, ricordiamo a tutti che il libero e gratuito accesso alla battigia, anche ai fini della balneazione, è garantito dalla legge; legge valida anche per gli arenili dati in concessione (articolo 03, comma 1, lettera e, del decreto legge n. 400 del 1993, convertito in legge n. 494 del 1993; articolo 1, comma 254, della legge n. 296 del 2006; articolo 11, comma 2, della legge n. 217 del 2011; articolo 4, comma 2, della legge n. 118 del 2022), quindi nel caso venga impedito l’accesso invitiamo tutti a denunciare il caso e far intervenire le forze dell’ordine.