Tanti amici e colleghi si sono stretti al feretro di Enzo Moscato per l’ultimo saluto alla chiesa di San Ferdinando il piazza Trieste e Trento, la casa degli artisti di Napoli. È scomparso un grande figlio di Napoli e di un quartiere verace da alto tasso della napoletaneità antica, i quartieri spagnoli.
La camera ardente di Enzo Moscato presso la Sala Assoli è stata omaggiata tanti estimatori del grande maestro, attore, sceneggiatore, autore, poeta. Un cantore della Napoli più buia e più fulgida.
“Il grande poeta della scena, le cui parole sono più vive che mai nella sua casa teatrale, tornerà per qualche ora nel cuore dei Quartieri Spagnoli, a pochi passi dalla sua casa natale, tra le strade e i vicoli in cui ha trovato profonda ispirazione il suo straordinario lavoro”, si legge in una nota di Casa del Contemporaneo, che ringrazia le numerose produzioni e istituzioni teatrali, tra cui, in particolare, il Teatro di Napoli – Teatro Nazionale, “per la speciale vicinanza dimostrata in questo tragico momento”.
Enzo Moscato per oltre 40 anni ha calcato i palcoscenici italiani, raccontando, sin dagli anni ’80, Napoli come metafora assoluta di un mondo in profondo divenire. L’artista 76enne si è addormentato tra le braccia della sua Napoli.