Voglio ricordare con commozione e gratitudine un grande napoletano e giurista, una persona perbene e di cuore: il giudice Carlo Spagna che ci ha lasciato l’altro ieri.
Era il 10 luglio del 2009 quando nella sua veste di giudice monocratico alla undicesima sezione penale del tribunale di Napoli con una sentenza poi confermata in Appello ha dato un segnale concreto e forte in difesa della libertà di stampa condannando tutti gli imputati Luigi Giuliano e sua moglie Carmela De Rosa; il cugino di Luigi, Guglielmo Giuliano; i coniugi Salvatore Turino e Gilda D’Angelo per il reato di violenza privata e minaccia nei miei confronti, all’epoca dei fatti cronista del quotidiano Napolipiù, e di don Luigi Merola fino al giugno 2007 parroco della chiesa del rione Forcella.
Quello di Carlo Spagna è stato un esempio di disponibilità e di amore infinito verso la sua città adottiva, non solo svolgendo la funzione di giudice ma impegnandosi in silenzio e in prima linea nel sociale, accanto ai più deboli e ai familiari delle vittime solo e sempre per migliorare Napoli. Un abbraccio e un caro saluto alla sua famiglia ed ai suoi cari.