Torna a fare il magistrato Catello Maresca ma senza lasciare la politica. Eletto al Consiglio di Napoli e terminata l’aspettativa che aveva chiesto e ottenuto per potersi candidare a sindaco, Maresca ha chiesto al Csm di rientrare in servizio.
E Palazzo dei marescialli gli ha dato il via libera, sia pure tra diversi mal di pancia: ovviamente non sarà più pm a Napoli, ma farà il consigliere alla Corte d’appello di Campobasso, destinazione che aveva indicatore lui stesso dopo che gli erano state bocciate altre richieste. La decisione è passata con 11 voti a favore e 10 astensioni, sintomo di un malessere diffuso.
“E’ inaccettabile che un magistrato in servizio sia leader dell’ opposizione al governo della città in cui vive” ha detto il togato di Area Giuseppe Cascini, puntando l’indice contro la “colpevole inerzia del legislatore” che consente una “commistione” di ruoli produttiva di un “grave vulnus all’ immagine di indipendenza della magistratura”. Poco prima il collega del suo stesso gruppo Mario Suriano aveva spiegato la sua astensione quale segnale alla politica che “il problema va risolto”.
Intanto, l’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris che si dimise dalla magistratura prima di entrare in politica attacca duramente Maresca: “È una vergogna che si possa fare il politico e il magistrato allo stesso tempo. Mentre scrivi una sentenza detti un comunicato politico, mentre tieni una requisitoria ti prepari il comizio”.
“La questione morale è anche questa. E parliamo dello stesso magistrato che prima di mettersi in aspettativa per candidarsi nella città dove aveva espletato le funzioni di PM stava facendo campagna elettorale da mesi. Provo amarezza per i tanti magistrati e i tanti cittadini (come me) che ancora vogliono credere in una magistratura autonoma ed indipendente.” – conclude -.