“Questo pomeriggio una trentina di studenti e attivisti ambientali ha eluso la costosa blindatura di Palazzo Reale – riferisce una nota dei promotori della protesta – per occupare simbolicamente per oltre un’ora proprio l’appartamento Reale in cui nei prossimi giorni dovrebbe riunirsi i ministri del G20 sul Clima”.
I dimostranti hanno esposto dal balcone reale su Piazza del Plebiscito tre striscioni: ‘Il G20 Balla sul Titanic (Salviamo il Pianeta. Jatevenne!’, ‘”Giustizia Ambientale e Giustizia Sociale’, “Stop Greenwashing – Basta Combustibili Fossili'”.
Secondo gli attivisti “un’azione rocambolesca per aggirare il dispositivo della zona rossa con cui sempre questi vertici si sottraggono al dissenso democratico per lanciare ancora un grido d’allarme e di lotta. Il G20 in realtà non si svolge a Palazzo Reale ma sul Titanic, con un élite di governi, in alcuni casi autentiche dittature, che decidono per conto delle grandi multinazionali sulla sorte di miliardi di persone trattate più da sudditi che da cittadini”.
“Chi ha creato il problema del resto non costruirà le soluzioni: siamo tutte e tutti invece la terza classe, che affonderà insieme ai potenti del mondo se non sapremo ribellarci ai loro interessi e far prevalere dal basso quelli dell’umanità tutta”.
Le scelte annunciate dai G20 “su una crisi ambientale che è anche crisi sociale e che diventa sempre più irreversibile sono solo un’ipocrita mano di pittura verde che non tocca la sostanza del problema, la messa in discussione di un modello di sviluppo distruttivo per l’uomo e la natura, ma anzi cerca di specularci sopra”.
Basta ricordare, sottolinea la nota dei ‘movimenti’, “gli obiettivi sulla riduzione di Co2 e dei combustibili fossili, già inadeguati e continuamente spostati in avanti negli anni per non toccare i profitti, mentre invece la degenerazione climatica e ambientale accelera”.
In questo senso, si afferma, “davvero nulla è cambiato rispetto al G8 di Genova del 2001, che si svolse in questi stessi giorni di luglio, se non che i dati della crisi climatica e sociale sono sempre più gravi, come dimostrano i tragici esempi che ci vengono proprio in questi giorni dalla Germania e dal Belgio (e ancor più dai Paesi più poveri del mondo) o il rischio crescente dell’emersione di nuove pandemie come quella che tanti lutti e disastri ha causato da un anno e mezzo.
Un’azione che apre anche le giornate di confronto e di mobilitazione per questo G20 con l’ecosocialforum che avrà luogo il 21 (ma i tavoli di lavoro partiranno il giorno prima) all’università e la manifestazione di giovedi 22 luglio alle ore 16 da Piazza Dante.