Senza fanfare ed effetti speciali a sorpresa il nuovo Arcivescovo di Napoli don Mimmo Battaglia, alla vigilia della celebrazione di domani con la quale si insedierà, è stato in visita alla casa di accoglienza della Pastorale carceraria ‘Liberi di volare’.
Uno stile pacato, un prete tra i preti, nessuno sfarzo, così si è presentato Monsignor Battaglia nella sua prima affacciata a Napoli.
Una visita per stare accanto a chi non ha voce, chi ha sbagliato e cerca di ritrovare la strada, chi vive in carcere ma non rinuncia a intraprendere un percorso di crecsita e di cambiamento.
A rendere nota la visita è stato il cappellano del carcere di Poggioreale, Franco Esposito, responsabile della pastorale carceraria della diocesi, che in un post sul suo profilo Facebook riporta anche il commento di Battaglia, che avrebbe definito l’incontro “bellissimo”.
Lo stesso cappellano pochi mesi fa pubblicò una foto che ritraeva un dosatore di disinfettante con lo stemma della Diocesi di Napoli – eravamo all’inzio della pandemia -. Chi conosce il cardinale Crescenzio Sepe sa della sua sfrenata passione per il marketing ed i brand.
Domani mattina il nuovo Arcivescovo sarà impegnato in un pellegrinaggio simbolico nelle ‘periferie esistenziali’ della città, incontrando persone simbolo delle sofferenze e delle fragilità di Napoli.
Nel pomeriggio, il successore di Crescenzio Sepe si insedierà ufficialmente nella diocesi.
Il programma prevede alle 16 un incontro con i rappresentanti istituzionali e, alle 17, la celebrazione eucaristica, che si terrà in Cattedrale.
Il cardinale Sepe non sarà presente perchè convalescenza dopo un periodo in ospedale per Covid.
Si volta pagina con don Mimmo Battaglia, nasce una chiesa degli ultimi e delle periferie esistenziali. Una chiesa che per troppi anni è stata distante e abbarbicata, comizievole ed a braccetto con il potere dei pochi.
Ora la sfida è includere e tentare piano piano di rinnovare volti e storie dalle parti di Largo Donnaregina. I tanti che per anni hanno contribuito al ‘sistema Sepe’ ora alla chetichella tentato – nella migliore delle tradizioni del gattopardismo ecclessiastico – di riaccreditarsi per mantere le ‘solite’ rendite di posizione. Speriamo che non ci riescano.
Arnaldo Capezzuto