Lina Lucci, ex segretario generale della Cisl Campania, è stata assolta nel processo che la vedeva imputata a Napoli per appropriazione indebita e simulazione di reato. Le contestazioni, secondo il sindacato, riguardavano quote di affitto, lavori di ristrutturazione e corsi di formazione, per una somma che complessivamente si aggirata sui 77mila euro.
Assolta anche Carmela Costagliola, ex segretaria amministrativa, nei confronti della quale veniva contestata la simulazione di reato in concorso.
L’altro indagato, Salvatore Denza, responsabile all’epoca della contabilità dell’Usr Cisl Campania, all’epoca dei fatti rinviato a giudizio, non andò a processo in quanto nei suoi confronti la Cisl non presentò denuncia.
A Lucci veniva contestata l’appropriazione di fondi del sindacato utilizzati per l’affitto di un appartamento e per lavori di ristrutturazione, con Costagliola condivideva l’accusa di aver denunciato falsamente lo smarrimento di alcune scritture contabili.
Il pm aveva chiesto per Lucci una condanna a 1 anno e 8 mesi. La Cisl si era costituita parte civile. Le indagini della Procura erano nate dalla querela presentata dall’ex commissario della Cisl Campania Piero Ragazzini.
Lucci, difesa dagli avvocati Giro Sepe e Alfonso Stile, e Costagliola, difesa dagli avvocati Simona Lai e Gennaro Pecoraro, sono state assolte “perché il fatto non sussiste”.
“Ho pagato ingiustamente un prezzo elevatissimo per accuse surreali ed infondate – aggiunge Lucci – sono stata sempre fiduciosa nella giustizia ed ho avuto ragione. Ho temuto che la prescrizione potesse lasciare un segno indelebile nella mia vita, ma la macchina giudiziaria ha funzionato nonostante gli impedimenti del Covid. Indipendentemente dall’epilogo a me favorevole, è giusto raccontare di una giustizia che funziona”.
“Attendo ora che Annamaria Furlan mi chiami e mi chieda scusa a nome di tutto il sindacato per questi quattro anni di buio” – conlude Lucci-.