“Troppe scelte politiche impongono genuflessioni alla povera gente ai tanti lavoratori e lavoratrici. Non si può ragionare solo in termini di cifre e di bilanci ma anche considerando il rispetto per la dignità e per i bisogni fondamentali di tutti. Se le leggi dell’economia sono contrarie a quelle della vita, non c’è altra via che cambiarle alla radice, riportando l’economia al suo ruolo di garante del bene pubblico. Una economia contraria alla vita è inaccettabile!”
“Ma è inaccettabile anche una politica che la promuove, la alimenta e che la svincola da responsabilità. Una politica che in buona parte ha venduto al mercato la sua essenza di servizio e che anche nella vicenda della Whirlpool potrebbe dimostrare quella responsabilità e quella intransigenza etica che dovrebbe animarla”.
E’ quanto scrive, in una nota, don Luigi Ciotti, presidente di Libera, intervenendo sulla vertenza dello stabilimento napoletano della Whirlpool.
“Mi auguro veramente cari amici e amiche che nonostante tutto si continui a cercare una mediazione in extremis, un modo per salvare una fabbrica capace di realizzare prodotti di riconosciuta qualità e con la fabbrica salvare la vita e la dignità di chi ci lavora. O quanto meno si garantisca agli operai, agli impiegati lasciati senza lavoro altre opportunità di guadagnarsi il pane e di garantire un futuro a se stessi e alle loro famiglie”.
“Se questo non succederà – aggiunge don Ciotti – certamente non possiamo tacere. Tacere è rendersi complice, perchè il male non è solo di chi lo commette ma anche di chi tace , di chi volta la testa dall’altra parte e lascia fare. ” – conclude don Ciotti.