Hanno ricevuto i tanti agognati permessi di soggiorno direttamente dalle mani del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i ghanesi, residenti a Castel Volturno (Caserta), vittime nel giugno scorso di una brutta pagina di sfruttamento lavorativo: mentre lavoravano in nero in un cantiere abusivo di Pianura, quartiere del quadrante nord di Napoli, un crollo travolse e uccise un loro compagno, il 41enne Thomas Daniel, e un operaio italiano.
Le indagini accertarono che la vittima e altri tre migranti impiegati nel cantiere erano irregolari; tutti avevano perso qualche tempo prima, per il Decreto Sicurezza voluto dall’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini, i permessi per motivi umanitari di cui godevano, e avevano così continuato a lavorare in nero, senza alcun tipo di tutela.
Quattro mesi dopo quella tragedia i tre colleghi di Thomas, ovvero il 46enne Isaac Kwaku, il 21enne Donkor Prince e il 27enne Patrick Ameyaw, insieme alla moglie di Thomas, Cinthia, rimasta vedova e senza un lavoro, hanno ottenuto il permesso nel corso di una cerimonia ufficiale a Palazzo Chigi.
“Mi sento finalmente amata” ha detto poi Cinthia, moglie della vittima, quasi in lacrime. La vicenda a giugno fece molto scalpore, tanto che associazioni come il Centro sociale ex Canapificio e la Caritas tramite il Centro per migranti Fernandes, sostenuti dal parlamentare Sandro Ruotolo, invitarono il premier Conte a Castel Volturno, comune del litorale casertano dove viveva Thomas, e dove tuttora risiedono i muratori migranti e altri quasi ventimila immigrati irregolari, molto spesso lavoratori sfruttati nelle campagne e nell’edilizia, o dalla criminalità organizzata nigeriana.
E’ stata poi la Procura di Napoli, con il Procuratore Giovanni Melillo, a rompere gli indugi e a richiedere alla questura di Caserta l’emissione di quattro permessi di soggiorno, avendo riconosciuto i quattro ghanesi come vittime dello sfruttamento lavorativo. Il questore Antonio Borrelli ha dato seguito alla richiesta emettendo i permessi.
“Oggi – dice Mimma D’Amico del Centro sociale Ex Canapificio, presente alla cerimonia – dovrebbe essere approvata la riforma dei decreti sicurezza; il premier ci ha confermato che così dovrebbe essere. Abbiamo chiesto al premier di trovare un provvedimento per rendere giustizia, anche in nome di Thomas, a quanti in questi due anni hanno perso il permesso di soggiorno umanitario a causa dei decreti sicurezza. In Italia si stima siano circa 100.000 uomini e donne con un radicamento sociale che vanno tutelati, duemila solo a Castel Volturno. Conte ha garantito che sarà sempre in ascolto per trovare una soluzione per queste ‘persone diventate irregolari’; queste le sue parole, che ci hanno colpito”.
“Riponiamo fiducia nella sua umanità, perchè è ora di superare l’orizzonte della legge Bossi fini che è la madre di tutti i problemi”, ha detto a Conte il senatore Sandro Ruotolo ringraziandolo per l’attenzione dimostrata. Antonio Casale, che gestisce il Centro Fernandes, ha poi invitato il premier a Castel Volturno per il 2021, quando il Centro per migranti compirà 25 anni. “Il presidente del Consiglio si è reso disponibile – dice Casale – sarebbe importante per Castel Volturno”.