La politica è una scienza imprevedibile come lo è la natura umana. Non c’è mai un punto alla fine di una storia specialmente se è politica.
Da qualche tempo comincia a circolare con insistenza il nome di Antonio Bassolino, rimasto nei cuori di tanti napoletani quando indossava la fascia tricolore.
Se a Palermo l’usato sicuro Leoluca Orlando sta per terminare il suo secondo mandato, non si capisce perchè uno come Bassolino debba stare alla finestra.
All’epoca – inizio anni Novanta – Bassolino con lo stesso Orlando capeggiavano il cosiddetto ‘partito dei sindaci’, nato con l’introduzione della nuova legge maggioritaria e rafforzato dalle macerie di tangentopoli.
Un’era geologica con l’unità di misura della politica di oggi. Ma per una serie di coincidenze astrali Bassolino potrebbe avere un ruolo inaspettato sulla scacchiera politica partenopea e in particolare in vista delle elzioni del nuovo consiglio comunale del maggio 2021.
Bloccare l’avanzata di Vincenzo De Luca su Napoli, costruire un argine in difesa del Pd, costruire una consiliatura di transizione e aprire le porte al nuovo che potrebbe essere Enzo Amendola con un partito democratico rinnovato e inclusivo potrebbe mettere a sorpesa in campo Bassolino.
Lui, Bassolino si schernisce e invia messaggi. Colpisce di come a oltre 40 gradi di temperatura proprio oggi l’ex sindaco non si sia fermato un attimo come ricorda con un post sui social:
“Prima al Vomero e nella zona ospedaliera, pol a Scampia nella libreria La Scugnizzeria di Rosario Esposito La Rossa, quindi a Toledo ed ora nel Vasto attorno alla Stazione: Napoli è proprio un mondo, oltre che una grande città”.
Appunto.