I segnali sono inquietanti. Il mese di ottobre si avvicina e all’orizzonte non s’intravedono soluzioni. Oltre 450 lavoratori della Whirlpool di Napoli più l’indotto rischiano di finire per strada.
È un anno e mezzo che battagliano. È un tira e molla insopportabile con la multinazionale e il governo che giocano un drammatico ping pong.

Oggi le maestraenze sono nuovamente scese in strada per chiedere al governo attenzione rispetto alla loro vertenza.
Muovendosi dalla fabbrica di via Argine, gli operai hanno raggiunto la stazione centrale in piazza Garibaldi riprendendo la loro protesta con una diretta trasmessa sui social.
“Le dirette Facebook sono l’unico strumento per parlare con questo governo, e’ il loro canale di dialogo”, hanno polemizzato i lavoratori. Durante la loro marcia, gli operai hanno più volte urlato “Dignita’” e cantato l’inno della loro protesta: “Napoli non molla”.
“Chiediamo al governo – hanno spiegato – di costruire un ponte (il riferimento e’ al Morandi di Genova,ndr) che sia garante del futuro di tanti lavoratori e di tutto il Sud, che attraverso la nostra vertenza puo’ sperare di rimanere collegato alla ripresa del Paese.
Il nostro ‘ponte’ sia fondato sul rispetto degli accordi con la garanzia (o concessione) del governo: questo Paese ha bisogno di pilastri fondati sulla costituzione e sulla democrazia”.
I lavoratori, nella giornata di ieri, avevano proclamato due ore di sciopero per partecipare alla mobilitazione odierna. Uno sciopero nazionale proclamato dai sindacati e’ invece in programma il prossimo 17 luglio.