Sciopero nazionale dei braccianti per i diritti di tutti.
Hanno incrociato le braccia i braccianti della terra. Uno sciopero clamoroso forse il primo della storia.
I braccianti si sono dati appuntamento A Borgo Mezzanone, di Torretta Antonacci e del resto dell’Italia, un fiume di esseri umani, uniti nella marcia della dignità.
“Volevano braccia e sono arrivati uomini – spiega Aboubakar Soumahoro, attivista e sindacalista dei lavoratori agricoli dell’Usb – se i diritti sono per pochi diventano privilegi”.
“Noi braccianti, delusi dalle misure del decreto – sottolinea – oggi non raccoglieremo la frutta e la verdura. È lo sciopero degli invisibili. Non vanno regolarizzate le braccia, ma gli esseri umani”.
Lo sciopero è stato totale, campi vuoti e nessun bracciante a lavoro. Un segnale forte, importante, poderoso, per aprire un negoziato, una trattiva con chi detiene la proprietà delle terre e la filiera agroalimentare. Occorre restituire dignità a chi lavora ogni giorno e garantire i diritti.