Tragedia a Napoli. Un piccolo imprenditore si è tolto la vita impiccandosi. È accaduto nel suo negozio in via Murelle, nel quartiere di San Giovanni a Teduccio alla periferia est di Napoli.
Si tratta di un 57enne molto conosciuto e alla guida di una attività di arredi con 5/6 dipendenti ha lasciato una lettera rivolta ai familiari per spiegare le ragioni del suo gesto. Inzialmente si è creduto che dietro al gesto si nascondessero le difficoltà economiche a causa del coronavirus.
A dare l’allarme è stato un familiare, sul posto sono giunti i sanitari che non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.
Un gesto legato alla depressione e non sarebbero motivi economici. A rivelarlo il sindaco di Cercola, Vincenzo Fiengo.
“I familiari mi hanno autorizzato a far sapere che la vittima soffriva di problemi di natura depressiva e non ci sono ragioni di natura economica alla base del gesto, anzi l’azienda è sana e non ha avuto alcun tipo di problemi in quel senso”.
Un male che negli ultimi tempi si era accentuato, ma che mascherava bene dispensando ottimismo e fiducia nel futuro, lui che sette anni fa aveva avuto la forza di avere la meglio su un tumore. E che agli amici diceva: “Ho superato quello, passerà anche questa”.
Ma ieri sera, chiuso nel suo ufficio, il male oscuro che mina le certezze anche dei più forti deve aver preso il sopravvento e lo ha spinto a stringersi un cappio intorno al collo per lasciarsi alle spalle ansie e preoccupazioni.