“Scriviamo a Lei, Presidente Conte, la Regione Lombardia è inadeguata a gestire questa emergenza”, si legge in una lettera di medici, infermieri, operatori sanitari e volontari lombardi che si riconoscono nel movimento delle Sardine, in cui si chiede al governo “di ricondurre a sé alcune competenze come la sanità e la gestione emergenziale”, “in base all’articolo 120 della Costituzione”.
“Per i medici, gli infermieri, gli operatori sanitari e del volontariato che affrontano quotidianamente questa emergenza, per loro e per le cittadine e i cittadini tutti della regione Lombardia, per coloro che hanno visto portarsi via un amico o un’amica o un familiare, da questa epidemia – si legge nella lettera -. Siamo qui a scriverLe di responsabilità. Il modello Lombardo, quello che il fumo della propaganda ha venduto come esempio di eccellenza, quello che in questi anni ha basato la sanità sul concetto di business ha palesato le sue carenze, le sue fragilità e ha fallito”.
“È così che le persone positive al COVID 19 sono entrate in contatto con gli anziani delle Rsa, così le mascherine rese obbligatorie da un’ordinanza della giunta Fontana non erano più reperibili per chi affrontava questa guerra silenziosa in prima linea”.
“Siamo certi di non creare scalpore quando affermiamo che la gestione politica dell’emergenza posta in essere dalla Regione Lombardia si sia rivelata gravemente inadeguata – concludono le Sardine della sanità lombarda -. Non ravvediamo i margini minimi di sicurezza per una piena riapertura, come ha proposto la stessa Giunta Fontana in queste ore”.