C’è il primo ok all’avvio dell’esperimento. Laboratori dei carceri riconvertiti per la produzione di mascherine ad uso sterile contro la diffusione del coronavirus.
Le lavorazioni sartoriali presenti in alcuni istituti penitenziari dove vengono impiegati i detenuti potrebbero essere immediatamente riconvertite per iniziare a produrre mascherine di tipo chirurgico in ‘tessuto non tessuto’ per rispondere all’emergenza sanitaria in corso.
Questo, a quanto si apprende da fonti del ministero della Giustizia, il progetto cui starebbe lavorando il Dipartimento amministrazione penitenziaria, inviato sabato scorso alla Protezione Civile e che ha ricevuto oggi il via libera.