Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato nella scuola Manin al quartiere romano dell’Esquilino. Un gigante rispetto a una Italia brutta e odiatrice.
Non è un caso, infatti, se il Capo dello Stato rompendo ogni protocollo si è presentato in un istituto scolastico collocato nella cosiddetta Chinatown della Capitale e dove la maggior parte degli alunni sono per lo più orientali.
Un preciso messaggio la sua presenza nel plesso scolastico tra i bambini e insegnanti in questo momento di grande disorientamento e paura per la diffusione dell’epidemia da Coronavirus che sta mietendo tante vittime e contagiati.
L’istituto ha classi di materna, elementare e media e si contraddistingue per la sua multiculturalità (tra il 40 e il 50 per cento di alunni di nazionalità non italiana anche se nati in italia) essendo l’Esquilino quartiere a forte presenza di immigrazione, specialmente cinese.
Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, ha visitato alcune classi, si è intrattenuto con i bambini e i docenti, e un gruppo di ragazzi delle medie – di diverse nazionalità – ha cantato l’inno di Mameli.
Domenica scorsa il presidente della Repubblica aveva inviato al presidente cinese Xi Jinping un messaggio di solidarietà e disponibilità si collaborazione, oggi con la visita alla scuola Mattarella ha compiuto un gesto distensivo e simbolico anche nei confronti della comunità cinese residente da anni in Italia.