Disagi, convogli affollati e poche certezze. Ripartono i treni della metropolitana della linea 1di Napoli dopo il clamoroso scontro ferroviario di ieri mattina quando due treni della metropolitana si sono scontrati all’uscita della stazione di Piscinola coinvolgendo un terzo treno.
Un incidente gravissimo che poteva significare una strage. Il bilancio è stato solo per un caso fortuito – tutto sommato – non particolarmente grave con 13 feriti di cui quello più grave- ma non in pericolo di vita – un macchinista. Ora è il tempo dell’inchiesta giudiziaria che dovrà accertare le cause, i motivi, i perchè dell’incidente.
C’è una certezza: non ha funzionato il sistema automatico di protezione. Un congegno che scatta in automatico a tutela della sicurezza. Il fascicolo aperto dalla Procura di Napoli è contro ignoti. I reati ipotizzati sono lesioni colpose fino alle accuse di disastro ferroviario.
I magistrati passeranno al setaccio tutto ciò che riguarda l’impianto, la manutenzione, gli interventi sul materiale rotabile, gli appalti, i vari livelli di responsabilità della governace dell’azienda Anm che gestisce la metropolitana.
Si prenderanno in considerazione anche le denunce del sindacato dei lavoratori, i documenti in cui si evidenziavano problemi e carenze. Insomma, occorre capire come e perchè ieri c’è stato lo scotro ferroviario e Anm tutte le informazioni relative alla tutela dei trasporti, ma anche alcuni esposti che in negli ultimi mesi avevano segnalato i rischi connessi al cattivo funzionamento dei sistemi di protezione meccanici.
Altro step investigativo riguarda il doveroso contatto con i vertici dell’azienda napoletana di mobilità, che potrebbero essere convocati dagli inquirenti – come persone informate dei fatti – per esplorare il pianeta sicurezza sulle rotaie cittadine.