Pensatela come volete ma Umberto Bossi è Umberto Bossi. I meridionali li ha sempre avuti sul cazzo. La sua Lega fondata all’inizio degli anni 90 aveva una identità e una missione precisa: rappresentare le istanze del Nord e portare avanti la secessione dal Meridione poi trasformata in una sorta di federalismo.
Da sotto Firenze per Bossi sono tutti terroni ossia parenti un po’ più ricchi degli africani. Fine della storia.
Coerentemente, controcorrente e senza scimmiottare per un proprio tornaconto elettorale, il vecchio leader con acciacchi seri di salute si è presentato al congresso flash della Lega all hotel Da Vinci, alla periferia di Milano, ed ha semplicemente esposto il suo pensiero.
“Mi sembra giusto aiutare il Sud, mi sembra giusto, sennò se non li aiutiamo ‘a casa loro’ straripano e vengono qui. È un po’ come l’Africa”.
Parole forti che hanno infiammato il web e fatto storcere il naso ai tanti che sono saliti sul carro del vincitore. Matteo Salvini è seduto al tavolo e passivamente subisce i colpi del vecchio leader.
Abbassa lo sguardo e incassa. Bossi da tempo non parlava. Pochi minuti e in pratica demolisce il nuovo partito nazionale ‘Lega Salvini premier’ con annesso cambio di statuto per raccattare voti nelle terre meridionale da parte di Salvini.
Umberto Bossi in pratica come un bambino di fronte al Re Nudo dice che il Re è Nudo confessa il vero pensiero, Dna, ideologica leghsita : “I meridionali aiutiamoli a casa loro altrimenti straripano come l’Africa e ci vengono addosso”. Applausi e grazie Bossi.
Arnaldo Capezzuto