Fumata nera da palazzo Chigi. Il faccia a faccia tra il premier, il ministro dello Sviluppo Econoico e l’amministratore delegato di Whirpool non ha prodotto nulla di nuovo tranne la conferma delle rigide posizioni del colosso industriale che ha ribadito – senza se e senza ma – la cessione dello stabilimento di Napoli.
La notizia appresa quasi indiretta ha scatenato la rabbia degli operai che dal sito di via Argine si sono riversati in corteo sul bivio A1/A3 bloccando entrambe le direzioni dell’autostrada Napoli-Salerno tra Ponticelli ed il bivio con la A1 Milano-Napoli.
L’importante asse stradale è chiuso in entrambe le direzioni all’altezza del km 4. La rabbia degli operai cresce e la situazione rischia di degenerare. Folto lo spiegamento delle forze dell’ordine per contenere i dimostranti. Grandi i disagi alla circolazione e traffico paralizzato.
“L’incontro non è stato positivo, nonostante la massima disponibilità del governo a mettere in campo tutte le iniziative necessarie per continuare la produzione sul sito di Napoli non c’è stata nessuna apertura da parte di Whirlpool”.
Così il ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli. L’azienda “continua a proporre come unica soluzione una cessione del ramo d’azienda sostanzialmente verso l’ignoto”, ha aggiunto.
“Se il problema di Whirlpool con la sede di Napoli è il prodotto, perché ha difficoltà di mercato, si può cambiare tipo di prodotto o cambiare fascia di gamma. Su questo c’è la massima disponibilità del governo a dare tutto il supporto”, ha continuato il ministro Patuanelli.
“Ci sono molti strumenti che il governo può mettere in campo ma per noi è fondamentale che ci sono impegni diretto di Whirlpool”, ha garantito Patuanelli spiegando che quella della multinazionale sulla cessione del sito di Napoli “è una scelta unilaterale di Whirlpool perché questa procedura può essere ritirata e ci può essere lo spazio per fare cose diverse”.
Per il ministro “è surreale che ci si sieda al tavolo col presidente del Consiglio nella stessa posizione di 3 settimane fa al Mise”, ha aggiunto riferendosi ai vertici aziendali di Whirlpool.
E poi l’attacco duro di Patuanelli: “Pensare che ci siano comportamenti predatori all’interno del tessuto produttivo italiano per noi non è accettabile e il piano industriale firmato a ottobre del 2018 deve essere assolutamente rispettato”.
Genny Attira