Fiamme, orrore e il terrore assoluto. Le immagini delle lingue di fuoco che ingogliavano tutto ciò che incontravano sulla propria strada hanno fatto il giro del mondo.
Il monte Saretto come una palla di fuoco, l vegetazione incenerita, aria irrespirabile, evacuazione di 400 famiglie, il fronte delle fiamme che scenveda verso il centro di Sarno, i comuni confinanti in allerta e poi unità dei vigili del fuco giunti da tutta la campia.
Insomma, un incubo. E nelle fasi concitate del disestro e facendo leva sull’esperinza i tecnici delle tute arancioni non avevavo dubbi: l’incendio è doloso.
Le fiamme si sono originate a macchia di leopardo impossibile che fosse un fenomeno di autocombustione. Mentre le fiamme invadevano la vegetazione e una palla di fuoco scendeva dalle pendici delle montagne minacciando l’incolumità dei residenti gli investigatori sguinzagliati sul territorio dopo un lavoro instancabile e ininterrotto hanno stretto il cerchio attorno a un gruppo di giovanissimi : due minorenni di 16 e 17 anni tre 18enni.
Pare che messo alle strette proprio il16enne abbiano ammesso di aver appiccato il fuoco. Insomma, tecnicamente si chiamano piromani e pare che si sia trattato di uno scherzo sfuggito di mano che ha incenerito il monte Saretto. Racconti incerti, lacunosi, contraddizioni e alibi non confermati.
Alla fine è stato il più giovane della banda di piromani a confessare, a raccontare la verità dei fatti.
Ha 16 anni ed è crollato davanti alle domande incalzanti degli inquirenti, sostenuto dagli assistenti sociali.
Ora è indagato insieme a un 17enne per incendio doloso; resta da chiarire la posizione ed il ruolo di altri tre ragazzi maggiorenni. Davvero si resta senza parole, davvero cadono le braccia, davvero si è colti da una crescente rabbia.
Giulia Rosati