“Presidente Giuseppe Conte, L’Italia ti ama” è lo striscione che campeggia dalle prime ore del mattino in piazza Montecitorio a Roma.
A issarlo sono stati gli attivisti del Movimento 5 Stelle che in attesa della seduta di Palazzo Madama – è previsto il discorso del premier alle ore 15 – manifestano la loro vicinanza al premier sulle note dell’inno di Mameli.
I grillini con un presidio sono in piazza per esprimere gratitudine e solidarietà al presidente del Consiglio Conte.
‘L’avvocato del popolo’ è in cima alle classifiche di gradimento degli italiani – al pari del presidente della Repubblica Sergio Mattarella -.
L’immagine di Conte è andata, con il trascorrere dei mesi, crescendo nell’opinione degli italiani.
A ingrossare il consenso è stato lo spostamento anche di persone che non si riconoscono nell’attuale governo ma che però vedono in Giuseppe Conte un garante, un uomo delle istituzioni, una persona perbene, fuori dai giochi della politica di Palazzo.
C’è una sorta di identificazione con ‘l’avvocato del popolo’, sempre un passo indietro rispetto alle polemiche, alle chiacchiere inutili e aperto al dialogo con tutti.
Se solo si pensa all’instancabile mediazione del premier in Europa per evitare l’apertura delle procedure d’infrazione e le tante ricuciture internazionali – vedi il caso Francia –.
Se all’inizio del suo mandato Conte sembrava come ‘commissariato’, addirittura perfino quando doveva parlare con la stampa, c’era il suo portavoce Rocco Casalino che lo marcava a vista a volte trascinandolo via.
Con il trascorre dei mesi, Conte ha acquisito una sua autonomia, indipendenza e l’esercizio pieno dei poteri nell’ambito del ruolo istituzionale di premier.
Giuseppe Conte ha avuto la bravura e saggezza di costruirsi un suo spazio vitale. Una agibilità e un potere contrattuale rispetto al Movimento 5 Stelle e la Lega.
Ha rotto la tenaglia che lo stringeva e costringeva ad essere considerato solo un esecutore di ordini alla stregua di un grigio azzeccagarbugli qualsiasi.
Con il crescere della sua notorietà e soprattutto con il costante dialogo con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella e quello della Camera Roberto Fico, Giuseppe Conte è diventato una sorta di regista, playmaker della politica nazionale.
Ora – a meno di colpi di scena clamorosi – Conte in linea di coerenza con il suo ruolo istituzionale rassegnerà le dimissioni.
Occorre capire se avrà un nuovo mandato esplorativo da parte del Presidente Mattarella.
Per lui si potrebbero spalancare le porte di commissario Ue, nomina che dovrà essere formalizzata tra sei giorni.
Giulia Rosati