La crisi del caso Open Arms ha solo spostato l’attenzione. Martedì 20 agosto ci sarà il dibattito in Senato sulle comunicazioni del presidente del Consiglio che poi il giorno successivo si sposterà alla Camera e salirà al Colle dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con ogni probabilità consegnerà le sue dimissioni.
Il ministro dell’Interno Matteo Salvini ancora in carica con i colleghi di partito è all’angolo, isolato e la prospettiva per la Lega non è delle più rosee politicamente.
Se si formerà un nuovo esecutivo di legislatura, il Carroccio sarà relegato all’opposizione e perderà sicuramente quella platea e piedistallo anche mediatico a cui siamo stati abituati a vedere in questi mesi.
Il calo dei consensi è un fatto concreto C’è il rischio che la Lega cominci a calare tra le preferenze degli italiani. Un rischio che Salvini non aveva calcolato e che ora deve mettere in conto.
E nel Carroccio – le parole di Giancarlo Giorgetti sono state chiare – cresce una fronda antisalvini.
Fiducia nel leader ma perplessità sulle ultime mosse e sui passi falsi e clamorosi errori di Ferragosto.
Salvini non è più il politico invincibile. Sembra che la sua armatura si sia rotta. Ora appare un politico debole e più che altro indifeso nel parare i colpi.
Pier Paolo Milanese