A Matteo Salvini non è bastato sbracciarsi, gesticolare e dare disponibilità a concludere le riforme per rimettere in navigazione la sua Lega.
A Palazzo Madama pur dicendosi disponibile a condurre in porto il taglio dei 345 parlamentari non ha impedito che nel corso delle votazioni sul calendario dei lavori, si formasse una inedita nuova maggioranza.
Sul tabellone ad affiancare i voti del Movimento 5 Stelle, c’era anche quelli del Partito democratico.
Nei fatti Salvini incassa la prima vera sconfitta politica cedendo spazio al M5S e ridando ossigeno al furbo Matteo Renzi.
L’ex premier ha giocato la sua partita contro tutto e tutti e da vero attaccante di sfondamento ha segnato il gol con una azione in contropiede.
L’ex segretario grazie al controllo totale dei senatori dem è riuscito nel suo intento: ridimensionare il Carroccio, sconfiggere politicamente Salvini e dare un segnale a Luigi Di Maio e al Movimento 5 Stelle di avere di fronte un interlocutore serio, affidabile e politicamente attrezzato. Una strategia portata avanti nel solco della tradizione toscana di Niccolò Machiavelli.
“Siamo di fronte a un fatto clamoroso e nella mia veste di ex premier trovo che sia un passaggio che non va sottovalutato” commenta raggiante Matteo Renzi che ha sotterrato l’ascia di guerra contro i 5 Stelle.
Il voto serve all’ex presidente del Consiglio per ribadire il suo appello alle forze politiche per un governo istituzionale.
“Salvini è minoranza in Parlamento, si deve dimettere” dice e rinnova l’appello che, assicura, “mi costa molto dal punto di vista umano”.
Tornare alle urne, continua, sarebbe un rischio: “Se si va a votare non so se il Pd prende il 25%, ma so che l’Iva arriverà al 25%. E, così, è sicura la recessione”, argomenta.
E ancora su Salvini dice: “La sua fama di uomo invincibile sta precipitando in modo clamoroso. Salvini si deve dimettere, altro che ritirare la delegazione, si dimetta e torni ai suoi mojito e si scriva una nuova pagina per l’Italia”.
Contemporaneamente Renzi fa anche un’altra operazione ovvero il salvataggio del segretario Nicola Zingaretti travolto dalla velocità dagli eventi.
“Il segretariato del mio partito ha chiesto che ci sia unità e che sia la segreteria a gestire questo passaggio. Credo che siano richieste comprensibili e assolutamente da accogliere” – conclude l’ex premier -.
Giulia Rosati