Una presa di posizione, una provocazione, una testimonianza simbolica contro chi vuole far precipitare il Paese in un nuovo Medioevo ma contemporaneamente inviare un messaggio di solidarietà, di sostegno e di vicinanza.
Gli attacchi sessisti e discriminatori contro Carola Rackete, l’ex capitana della Sea Watch 3, del quotidiano Libero diventano occasione per una mobilitazione collettiva.
L’Associazione Culturale Merida di Napoli, impegnata nell’azione di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, scende in piazza con “LIBERAMENTE DONNE”, venerdì 26 luglio, alle ore 10.30 in Largo Berlinguer a Napoli.
L’evento ha il simbolico scopo di contrastare il messaggio sessista e maschilista che serpeggia tra le righe del quotidiano diretto da Pietro Senaldi.
I segugi di ‘Libero’, il 18 luglio scorso, hanno ‘pizzicato’ Carola Rackete all’uscita degli uffici della Procura – dove è indagata per favoreggiamento di immigrazione clandestina-, addirittura con pantaloni e maglietta nera e fatto gravissimo, senza il reggiseno.
In maniera strumentale, Carola Rackete è stata accusata di essersi abbigliata con “sfrontatezza senza limiti” dinanzi al Pubblico Ministero Italiano nel corso dell’interrogatorio.
Da qui la mobilitazione di Napoli perché come denunciano gli organizzatori: “Carola siamo tutte noi, che abbiamo la liberà di poter indossare ciò che desideriamo senza essere oltraggiose, senza doverci vergognare del nostro semplice essere femminile che con grazia può intravedersi attraverso una maglietta scura portata con compostezza e disinvoltura, i seni”.
“Sfugge a ‘Libero’ ed è solo un caso l’abbigliamento disinvolto e discinto di alcune parlamentari che sfoggiano nelle Aule di Montecitorio e Palazzo Madama, sicuramente fuori luogo e irrispettoso delle regole e del rispetto delle istituzioni come è stato denunciato in questi giorni”.
Ecco allora che venerdì 26 luglio, alle ore 10.30 in Largo Berlinguer a Napoli ci sarà un momento di mobilitazione con associazioni, comitati, gruppi di volontariato, rappresentanti delle istituzioni e con chi si occupa di pari opportunità, di difesa dei diritti e tutela delle donne vittime di qualsiasi forma di violenza.
Le donne, se vorranno, potranno non indossare il reggiseno, sentendosi “LIBERAMENTE DONNE”.
P.P.M.
Leggi anche I capezzoli di Carola Rachete