“Non c’è migliore antimafia, anticamorra di un ex mafioso ed ex camorrista. Attraverso le storie delle donne un tempo al vertice dei clan è svelato la realtà di un fallimento e dell’imposibilità di realizzare un progetto basato sulla malavità e l’illegalità”. Parla Paolo Colangeli, autore e regista della seconda serie ‘Le Camorriste’ che a differenza di Gomorra entra nel fenomento criminale, l’analizza e narra le vere storie facendo parlare direttamente i protagonisti.
“Queste donne sono state figure di spicco della camorra e hanno deciso di cambiare vita, diventando collaboratrici di giustizia” – sottolinea Colangeli – Si può finire in questa spirale ma se ne può uscire”. “Le storie che raccontiamo sono vere – conclude Colangeli – l’attrazione da parte del pubblico è dovuta al desiderio di capire perché si finisce in questa spirale, qual è la dinamica che porta le persone a entrarvi e cosa succede quando decidono di uscirne”.
Sono loro le protagoniste di Camorriste, una produzione DocLab con A+E Networks Italia, in onda a partire da oggi alle 22.55 con la seconda stagione Crime + Investigation (canale 118 di Sky).
Per diversi anni hanno trascorso una vita fuorilegge, che ha permesso loro di gestire le leve del potere e diventare delle vere e proprie lady camorra. Si sono poi ribellate e hanno iniziato a collaborare con la giustizia, rivelando i segreti, le regole e le dinamiche della camorra. Nei sei episodi della seconda serie ascolteremo la voce di Patrizia Franzese che, dopo una vita di violenze e soprusi subiti, si innamora di Aniello, capo di un clan che controlla le attivita’ criminali di Pomigliano D’Arco, diventandone braccio destro e killer.
Scopriremo come la storia di Rosa Amato si intrecci con quella dei Casalesi: il padre di Rosa, Carlo, inizia a far concorrenza ai Casalesi per vendicarsi dell’uccisione del figlio, entrando nel racket delle slot machine. Viene aiutato dalla figlia, che in poco tempo diventa una temutissima camorrista.
Seguiremo la vita criminale di Anna e Luisa, cognate, alleate e poi nemiche. Anna e’ una delle tante sfollate del terremoto dell’Irpinia. Per poter sopravvivere si dedica allo spaccio, attirando l’ostilita’ del clan di Cutolo. Anna non demorde e insieme al fratello, alla sorella e alla cognata da’ vita ad una guerra per la conquista del territorio. Poi i destini di Anna e Luisa si divideranno.
Conosceremo Giulia: uccide il marito tossicomane e spacciatore e chiede protezione al Clan Giuliano, ottenendo anche la gestione di una piazza di spaccio di stupefacenti. Altra storia quella di Laura, figlia di onesti agricoltori, sposa Antonio, un marito con una doppia vita: all’insaputa della moglie, collabora con i clan della zona, ma finisce nei guai e abbandona la famiglia.
Laura incomincia a spacciare cocaina tra la borghesia benestante di Mondragone. Dopo alcuni anni Antonio torna dalla moglie e i due formano un’agguerrita coppia criminale, suscitando l’odio dei clan rivali.
La sesta storia della seconda serie racconta di Enrica che si sposa con uno degli affiliati del clan Birra, che opera ad Ercolano: non si accontenta dello spaccio di stupefacenti, ma vuole di piu’ e scala il vertice del clan, ne diventa manager per poi scontrarsi con la famiglia rivale degli Ascione.
Oltre alla testimonianza delle ex camorriste, ogni episodio propone interviste a magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine e giornalisti che hanno seguito da vicino il caso, presenta immagini d’archivio e fa ricorso a ricostruzioni con attori, sottolineando gli sforzi compiuti e i successi ottenuti dallo Stato per contrastare la criminalita’ organizzata campana.
Non solo un prodotto televisivo ma anche un sito, legato alla docuserie, realizzato dagli studenti del Suor Orsola. La docuserie ripercorre la vita di sei donne che si sono ritrovate a ricoprire ruoli apicali nelle organizzazioni malavitose e che hanno deciso di cambiare vita. Vivono in luoghi segreti, sotto falsa identità, perché sono diventate collaboratrici di giustizia. Accanto al racconto in prima persona, ci sono le voci dei giornalisti che hanno seguito gli eventi, magistrati che se ne sono occupati. Un lavoro rigoroso che approfondisce e studia il fenomeno.
L’obiettivo di Camorriste, come ha spiegato Simone D’Amelio Bonelli, responsabile Marketing di Crime + Investigation, è “raccontare da una parte il grande lavoro che si fa sui territori con le istituzioni, le associazioni, le forze di polizia e la magistratura e dall’altra questa storia incredibile di donne che entrano a far parte di una organizzazione criminale e attraversano poi un percorso di redenzione”.
Girata tra la gente e nei quartieri di Napoli e nei paesi della provincia che sono stati teatro delle vicende raccontate, Camorriste èco-prodotta da A+E Networks Italy, DocLab e Mediamediterranea con la partecipazione di Autentic Germania. Il produttore e’ Marco Visalberghi. Camorriste e’ stata realizzata grazie alla collaborazione e al supporto della Film Commission Regione Campania e del MIBACT.