Un “NO” gridato, urlato e scandito. Un unico coro deciso e forte contro la raffineria Ra.M.O di Casalnuovo. Si tratta di un mostro che raffina oli di motore esausti ed è catalogato come impianto Seveso, cioè pericoloso per la sicurezza dei cittadini e dell’ambiente circostante.
Il corteo è partito dalla stazione della Circumvesuviana di Casalnuovo e proseguito per via Arcora, via Nazionale delle Puglie, via Plinio. Giunti in via D’Annunzio dove il corteo era stato autorizzato a sfilare davanti la Ramoil ma per oscuri motivi all’ultimo miglio è stato vietato il transito davanti l’impianto.
Una delegazione degli organizzatori del corteo e dei comitati presenti sono entrati per la prima volta all’interno dell’azienda, dato che fino ad oggi non è mai stato concesso nessun dialogo con i dirigenti della Ra.M.OiL., la delegazione composta da Gabriele Aiello (movimento C’at accis a salut), Enzo Tosti (movimento C’at accis a salut), Marzia Caccioppoli (mamma della terra dei fuochi) e Annalisa Caccioppoli (osservatore ambientale).
L’incontro con Guido Verde (dirigente Ramoil) si è tenuto nel parcheggio dell’impianto, il movimento c’at accis a salut ha subito parlato dei codici cer che possiede l’azienda, per l’incenerimento e o il recupero di vari rifiuti, tra cui batterie al piombo. Ra.M.Oil. spiega di avere ma non usare i codici cer, “allora che senso ha tenerli? Rifiutateli”, provocazione sensata che non ha ricevuto alcuna risposta.
Casalnuovo finalmente reagisce uscendo dal silenzio assordante, e ha deciso di riprendersi la sua dignità, oltre sei mila cittadini hanno gridato il proprio no alla Ra.M.Oil. senza giri di parole, senza nascondersi e mettendoci la faccia e la voce. Non finisce qui.