Uomini che odiano e ammazzano le donne. L’ultimo caso di una lunga serie è avvenuto – la notte del 2 luglio – a Palma Campania in provincia di Salerno. Alessandra Sorrentino, 26 anni, madre di due bimbi piccoli di 6 e 4 anni, è morta trucidata dal marito dopo una lite furiosa finita a colpi di forbice sul balcone. Lui, Giancarlo Giannini, 35 anni, lavoro da operaio in una fabbrica di raccolta di pomodori, ai carabinieri che gli hanno stretto le manette ai polsi ha detto:
“Lo dovevo fare, mi tradiva” e rivolto al militare ha chiesto: “Comandà, ma come è finita la partita dell’Italia? Non sono riuscito a vederla”. Come si può permettere a gente simile di vivere? Perché non si rivede il patto sociale sulle misure detentive e sul recupero del detenuto con l’introduzione per il “femminicidio” della pena di morte? Solo una provocazione.
Le statistiche sono agghiaccianti: in Italia le donne sono a rischio, muoiono per mano di mariti, fidanzati e compagni in numero superiore ad altri paesi. Cifre da emergenza tra l’indifferenza dei molti che indicano una patologia nazionale: l’uomo è ossessionato dalla donna concepita come una proprietà privata.
Il Parlamento, invece, di varare un pacchetto di leggi efficaci ed urgenti a tutela delle donne, pensa a promozionare la cultura del bunga, bunga, delle olgettine formato Arcore, delle escort e delle mignotte in politica. Alessandra stringeva i denti e tra sofferenze silenziose andava avanti con l’unico intento di proteggere e rendere felici i propri figli. Le violenze fisiche e psicologiche inflittele dal marito le tollerava per quieto vivere.
Prima la discussione “tu mi tradisci, ho le prove” poi la colluttazione, il tentativo di buttarla giù dal balcone e infine agguantate le forbici gliele conficca più volte nel petto. Lui, Giancarlo Giannini, dopo la probabile condanna e la buona condotta, ottenuto lo sconto di pena uscirà di galera con la possibilità di fare altri danni.
La storia si ripete: lo scorso 7 maggio Michele Perrotta, 59 anni uccide la compagna Alessandra Cubeddo, 36 anni, madre di una bambina di sei. Il 28 maggio Salvatore Velotto, 35 anni, ammazza la moglie Vincenza Zullo, 33 anni, madre di due figli di 12 e 7 anni. A quando le prossime vittime?
Luigi Fonderico